Esercizio Terapeutico

Importanza dell'esercizio attivo nella gestione dei disordini Muscolo-Scheletrici

L’esercizio terapeutico rappresenta uno stimolo stressorio che interferisce con l’equilibrio fisiologico dell’organismo (omeostasi). La rottura dell’omeostasi da parte di uno stimolo stressorio porta il corpo ad attuare, in acuto, una serie di risposte (chiamate aggiustamenti). Se questo stimolo stressorio viene continuamente somministrato, il corpo si adatta mettendo in atto, a lungo termine, un’altra serie di risposte (definite adattamenti). In ambito muscoloscheletrico l’esercizio terapeutico permette al corpo di adattarsi in maniera graduale al carico, aumentando la capacità di carico locale e generale delle strutture.

L’esercizio terapeutico determina adattamenti a livello tissutale, psico-sociale e neurofisiologico. A livello tissutale, fornisce un carico alle strutture corporee per facilitare la guarigione tramite il meccanismo della meccanotrasduzione, secondo il quale le cellule trasformano il carico meccanico in una risposta biochimica utile per incrementare la capacità di carico delle strutture corporee. A livello psico-sociale, l’esercizio terapeutico può influire positivamente sul rapporto tra movimento e dolore. Alcuni pazienti correlano il dolore al movimento, evitandolo e ritardando il recupero. L’esercizio permette di ricalibrare questa associazione, dimostrando come il movimento non è associato con lo sviluppo di dolore. A livello neurofisiologico, l’esercizio terapeutico induce ipoalgesia grazie ad un’inibizione discendente del dolore: aumenta la secrezione di endorfine ed oppioidi a livello della neuroipofisi.

Esercizio per modulare il dolore

Esercizio per ridurre la rigidità

Esercizio per migliorare l'equilibrio e la propriocezione

Esercizio per incrementare la forza muscolare e la capacità di carico del distretto